giovedì 19 giugno 2014

In rosso.

Ehilà, amico mio, come andiamo? Ti trovo bene. Beh, insomma, gli anni sono passati anche per te ma in fondo siamo in piedi, ti sembra niente? Come dici? Ah, certo, a vent'anni era tutto diverso, sembrava non dovesse finire mai, ma erano altri tempi quelli lì, ce lo siamo detti mille volte, non ripartirai mica con le tue paturnie!? Fammi il piacere. Ma poi, in fondo, tu cosa ti lamenti, guarda che ne hai solo sette di più. Come? Otto? Ah, nove. Beh, nove, ok, ma non fa così tanta differenza sai. Occorre arrivare da qualche parte, prima o poi. Hai sentito dell'incidente vicino casa tua? Come quando!? Oggi, bello mio. Sei proprio fuori, non sei cambiato per niente. Una macchina ha perso il controllo, deve essere stata la pioggia, è uscita fuori strada. A bordo c'era una ragazza giovanissima: morta sul colpo. Ah, non era sola, portava in grembo quello che sarebbe dovuto essere il suo primogenito, l'ha accompagnata anche lui. Se ne è andato, già prima di arrivare. Su, non fare quella faccia, te lo dico io: siamo fortunati, anzi graziati, siamo ancora qui a parlarci, possiamo ancora raccontarci la noia di questi solchi che ci scavano gli occhi, abbiamo ancora qualche bicchiere di vino e del sonno arretrato (prima o poi ce lo dovranno restituire). Possiamo ancora lamentarci del governo, della crisi, del tempo, dei soldi che mancano. Eh no, non avere fretta, arriverà anche il momento di raggiungere la ragazza col bambino. E sarà bellissima, sai? Mica come la immagini tu, mica come le foto sul giornale. Eppure ti sembrerà di averla già vista milioni di volte. Ci sederemo vicini, mangeremo le ciliegie da una cesta che non finisce e ci racconteremo del viaggio, ne rideremo insieme.
Credimi, sarà solo luce.



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